http://www.metronews.it/20/11/11/un-certo-egoismo-mi-ricorda-box.html

Il mio articolo su MetroNews, il quotidiano delle metro di Roma, Milano e Torino
I politici italiani ringraziano compatti Trump: è riuscito nel miracolo di farli apparire tutti intelligenti e competenti.
Ci furono tempi in cui gli inglesi facevano i propri interessi con estrema serietà, anche a costo di creare problemi permanenti in intere aree del mondo – prima fra tutte il Medio Oriente, e non solo. Secondo alcuni storici, furono tanto seri da lasciare che i tedeschi distruggessero Coventry per non fare capire al nemico che erano riusciti a comprendere il funzionamento di Enigma, la macchina con cui i nazisti codificavano i loro messaggi.
Oggi stanno dimostrando, di fronte a una emergenza come quella del COVID19, una insospettabile indisciplina; e il loro degno premier Boris Johnson – sì, quello che voleva perseguire l’immunità di gregge e ha cambiato idea sotto il peso dei morti – se ne vanta dicendo che è solo perché loro amano la libertà più degli italiani e dei tedeschi, e quindi non si sottomettono con uniformità a regole imposte.
Bravo il nostro Presidente Mattarella: “Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà”.
Da qualche parte nell’aldilà, Churchill si sarà mangiato il sigaro per la rabbia.
Avrebbe dovuto proteggerci tutti, a patto che fosse usata dal 60% della popolazione. Peccato che ci siano tanti che non hanno gli smartphone come bambini, lattanti e non solo. Peccato che non possa essere usato su telefonini “moderni ma non troppo” – per esempio su un iphone 6, allora sul mercato italiano meno di sei anni. A questo punto mi chiedo se qualcuno si è chiesto come si sarebbe potuto raggiungere il necessario 60%. Forse per questo non sento più parlare di Immuni… Qualcuno ne sa qualcosa?
In piena “prima ondata” girò la notizia che nel mio quartiere c’era un caso di coronavirus, e fece scalpore. Adesso sembra che siano positivi il parroco, un parrucchiere, una professoressa di scuola media, hanno chiuso un ristorante e stanno facendo centinaia di tamponi. L’avete presente quell’abusatissimo “non abbassare la guardia”? Occhio…
SKYTG24, Lunedì 14 settembre, ore 11:05: la giornalista racconta del primo giorno di scuola in un istituto comprensivo di Roma mentre scorrono le immagini: ragazzi contenti di tornare a scuola, ingresso ordinato, tutti con la mascherine, igienizazione delle mani. Poi la telecamera la inquadra, e lei continua: “È in corso la ricreazione…”. Dietro di lei, bambini che si rincorrono, alcuni con la mascherina abbassata, qualche spintarella, facce a pochi centimetri l’una dall’altra. Fosse una dimostrazione matematica, qui ci starebbe il c.v.d.: “Come Volevasi Dimostrare”. E sempre a proposito di matematica: ne riparliamo fra 15 giorni. Salvo miracoli.
Il Coronavirus ha messo ulteriormente in evidenza il crollo della capacità degli adulti di educare e responsabilizzare i giovani, che ha creato generazioni meno attrezzate delle precedenti ad affrontare le difficoltà della vita. Le cause sono diverse, ma non ci vuole un esperto in sociologia per individuarle: abbiamo lasciato che si affermassero modelli di vita improntati al consumismo e all’edonismo, alla mortificazione dell’etica, all’esaltazione della sopraffazione morale e (vedi anche i fatti di questi giorni) fisica, alla ricerca di scorciatoie a qualsiasi costo all’insegna del fine che giustifica i mezzi. L'”Essere” sconfitto dall'”Avere”. Famiglie che si sfasciano troppo facilmente – fiumi senza alveo, che esondano alla prima piena; ex coniugi che si combattono l’un l’altro usando i figli come clave, intanto che cercano di conquistarseli “all’asta” con regali e, se è il caso, andando a schiaffeggiare i professori che hanno osato dargli un voto basso. Non sorprendono quindi le movide a qualsiasi costo in tempo di COVID, ma nemmeno gli anziani che, continuando imperterriti nel ruolo di “piacioni”, le giustificano perché “come fai a negare a un giovane il divertimento del sabato sera”. E ovviamente non sorprendono nemmeno le frasi pronunciate da giovani “bene”. Mi è rimasta impressa quella di una ragazza: “Mi preoccuperò del Corona virus solo quando morirà uno della mia età. In caso contrario, I don’t give a shit”. Pensateci: i bambini italiani nati alla fine dell’800 si fecero la prima guerra mondiale, la spagnola, l’Eritrea, la seconda guerra mondiale con i bombardamenti alleati e tedeschi e la vera fame; e forse pure la lotta partigiana o sul fronte opposto. Nonostante tutto questo, poi ricostruirono l’Italia. Ai giovani di oggi si chiederebbe solo un piccolo sacrificio intelligente, limitato nel tempo e molto meno tragico di quello imposto a quelli della loro età che andavano in guerra, o anche a quelli più piccoli e più anziani che le nottate le passavano in un rifugio antiaereo con le bombe che li venivano a cercare fin sotto terra. Ma chi avrebbe dovuto insegnargli certe cose non lo ha fatto.